Ritengo che lo scopo di ogni attivista dovrebbe essere lavorare duramente per aggregare consapevolezza e consenso sui temi più importanti e fare rete, facendo capire alla gente e alle forze in campo quale sia la strada giusta da seguire. Far dialogare chi non si parla più, indurre il dibattito dove non c'é, aprire porte chiuse o che terzi vorrebbero chiudere. E creare nuove sinergie che l'attuale clima generalizzato di radicalizzazione delle posizioni e chiusura preclude.
La massa critica contro l'ordoliberismo, il lobbysmo e contro l'apologia del vincolo esterno é ben lontana dall'essere raggiunta, e a mio modo di vedere un dibattito che partisse in una CGIL o in un PD, da altri apostrofati come "collaborazionisti da distruggere", sarebbero una vittoria. Ma perché ciò avvenga occorre parlare, non liquidare o accusare o insultare. Anche se ne avremmo tanta voglia. Io per primo.

giovedì 20 marzo 2014

In difesa della Costituzione della Repubblica Italiana (1): pareggio di bilancio e saldi Target 2



Buon giorno a tutti, qualunque fronte stiate calcando.
 
Dopo venti e tempeste, é il caso di tornare a parlare di cose più serie.
 
Mercoledì 26 marzo alle ore 21, presso il Circolo ARCI Machè (Via della Consolata 9/G a Torino) si terrà la prima di una serie di iniziative su crisi, UE, scenari e prospettive politiche promosse dagli amici di Indipendenza Torino.
 
Mi é stato chiesto in vista di tale eoccasione di fare un breve intervento (20 minuti circa) sul tema "trattati europei e Costituzione". Ho accettato con piacere, visto che é proprio la Costituzione il tema su cui intendo focalizzarmi nel prossimo futuro con il gruppo di attivisti che collaborano con me, che per cominciare sono coloro che hanno firmato questo famigerato e destabilizzante documento. :)
 
Anticipo uno degli argomenti che toccherò, seppur marginalmente. Si fa spesso (e giustamente) un gran parlare di come la sola introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione (nuovo art. 81) sia sufficiente di fatto a rendere sospesa la nostra democrazia costituzionale e impossibile l'implementazione del modello di società che avevano in mente i membri della commissione dei 75, come documenta ad esempio 48 qui.
 
Ma a mio parere non si parla abbastanza del fatto che anche senza codesto limite, o addirittura trovando il coraggio politico di superare l'attuale 3% del rapporto deficit/PIL come già fanno Francia, Spagna, Belgio e altri, la situazione non migliorerebbe neppure un poco. Infatti, in una condizione come l'attuale di inferiorità di competitività strutturale delle nostre merci rispetto alla Germania (indotta dall'eurosistema), anche garantendo alla cittadinanza italiana una maggiore ricchezza privata grazie ad un deficit maggiore, tale ricchezza andrebbe inevitabilmente e per la maggior parte a prendere la via dell'estero (e non solo la via tedesca).
 
Beh direte voi, che importa? Compreremo prodotti esteri, ma almeno sopravviveremo il giusto per sperare nel frattempo di poter cambiare questo sistema, e magari l'occupazione aumenterà un poco. Invece no. Pagheremo ogni singolo acquisto di prodotti esteri con manovre di austerità a dir poco terribili, e questo in virtù di un meccanismo di cui si parla davvero troppo poco, ovvero il sistema di pagamento interbancario europeo Target2.

Ecce fregaturam...
Fonte: Elaborazione di yardeni.com su dati Haver Analytics (BCE)
 
Consiglio per la comprensione del problema questo recente articolo di scenarieconomici, che cita paper piuttosto autorevoli in materia. In un normale sistema bancario, quando eseguo un acquisto per intermediazione bancaria, le due banche coinvolte si devono pagare il dovuto in riserve bancarie, la valuta della banca centrale che unica e sola permette di saldare le posizioni aperte sul mercato interbancario (la normale moneta bancaria non é utilizzabile). Il saldo della transazione (es. un bonifico) non avviene genericamente subito, ma la sera, per intermediazione della Banca Centrale Italiana. Se la banca pagante ha riserve sufficienti, tutto bene, altrimenti la Banca Centrale interviene mettendole di suo e creandole dal nulla, onde consentire il funzionamento del mercato interbancario. A scanso di equivoci, questo é un OBBLIGO. Non ottemperare implicherebbere distruggere il sistema bancario, come un motore senza olio gripperebbe all'istante.
 
Nel caso dei pagamenti fra Italia e Germania, abbiamo detto che c'é un deficit strutturale di bilancia dei pagamenti. La Banca d'Italia, che nell'eurosistema ha perso il potere di creare denaro dal nulla, deve quindi rivolgersi per un prestito alla BCE, che a sua volta deve farsi prestare i soldi dalla Bundesbank e dalle altre banche centrali di paesi in surplus. La BCE tiene conto di questi movimenti di riserve, che sono VERI DEBITI fra il sistema bancario italiano e quello tedesco, nei saldi Target2 appunto. Debiti esplosi da quando la richiesta estera per i nostri BTP é crollata (e il default é stato evitato solo dai prestiti LTRO di Draghi che hanno consentito alle nostre banche italiane di comprare i titoli venduti dagli investitori esteri).
 
Notate che esattamente come la banca centrale non poteva rifiutarsi di intervenire sulle riserve nel funzionamento "normale", ora le banche tedesche sono obbligate a formire queste riserve in prestito, pena la paralisi del sistema interbancario europeo e la fine immediata dell'euro. Ecco perché da Berlino ci chiedono l'austerità e spingono per il massacro della nostra domanda interna. Non perché credano che il problema che ha causato la crisi sia il debito pubblico dei PIIGS (che infatti non fa che aumentare nonstante la "cura"). Ma solo e unicamente perché le banche tedesche non intendono più aumentare la loro esposizione creditizia nei nostri confronti, temendo il crollo del sistema. E siccome se noi avessimo soldi in tasca questo sarebbe inevitabile, la soluzione unica é toglierci i soldi dalle tasche e distruggere il nostro potere d'acquisto, come dichiarato dallo stesso esecutore Mario Monti.


 
L'austerità con cui ci stiamo flagellando ha dunque un doppio effetto. Impedisce al nostro sistema bancario di indebitarsi oltre con quello estero (perché noi non compriamo più nulla e la nostra bdp é ora in attivo per questo) e consente allo stato italiano di pagare i debiti Target2 accumulati con il sistema bancario tedesco (che infatti dal 2012 si sono notevolmente ridotti, come da grafico). Debiti privati fra banche che, in condizioni di deficit strutturale persistente, diventano pubblici con meccanismo AUTOMATICO. 
 
O questo sistema viene smantellato quanto prima, con soluzioni come questa o comunque con una qualche mutualizzazione dei costi fra i paesi coinvolti, oppure mi toccherà dare ragione a Briatore e consigliarvi di scappare in Africa. Restando nell'eurozona, infatti, il processo attualmente in corso di riequilibrio dei differenziali d'inflazione e di costo del lavoro rispetto al centro a colpi di austerità e distruzione della domanda interna, ammesso che possa essere portato a termine senza distruggere totalmente la nostra economia (e senza considerare i traumi eventualmente indotti dal Fiscal Compact), prenderà almeno 10 anni di tremenda austerità. Nessuna riforma cancellerà questi debiti pregressi (i nostri creditori non la accetterebbero MAI in ogni caso, la sola Germania é ancora creditrice di quasi 500 miliardi di euro).
 
Questo nella migliore delle ipotesi. Sì, perché se noi siamo alle corde, il governo tedesco, grazie alla sua politica salariale e sindacale aggressiva, si é conservato ampi spazi di manovra deflattiva competitiva che potrebbe aumentare la sua competitività commerciale e prolungare l'agonia ancora di più. Senza parlare del gap tecnologico strutturale da noi accumulato, che non può certo ridursi senza massicci investimenti pubblici, ora impossibili. E vi ricordo in ogni modo che questo sistema ha tutte le intenzioni e le possibilità di perdurare ad ogni costo, gettando di fatto le basi per future distruttive crisi.
 
Dunque, lasciate perdere i consigli di Flavio l'africano. Restate e combattete, come sempre! Anche perché, stante che il vostro viaggio in Africa in termini economici é un'importazione di beni e servizi esteri, di fatto lo pagheremmo NOI!!! :)

ADDENDUM del 16/4: Fortunatamente anche la stampa economica nostrana pare svegliarsi sull'argomento Target 2. Questo articolo di Vito Lops su Il Sole 24 ore contiene una sola imprecisione. Ovvero la citazione sull'esistenza del moltiplicatore monetario (che non esiste in quanto la moneta é endogena e sono i prestiti a creare i depositi e non viceversa).

In compenso questo pezzo, tramite la narrazione esaustiva di come funziona il sistema di pagamenti interbancario Target 2, vi fa capire esattamente perché l'eurosistema, così come é concepito, implichi per forza austerità. E che uno non possa esistere senza l'altra.
 
Ci vediamo in mischia.
Mattia C
 
 

 

4 commenti:

  1. Bravo Mattia, fai bene a rammentare i crediti target2 proprio quando paiono dimenticati anche nel dibattito tecnico. Certo che l'euro break lascia i tedeschi con il cerino in mano (anche se sono crediti commerciali)

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    1. Grazie mille 48 :)
      ti ho scritto in pvt proprio perché vorrei il tuo parere "giuridico" sulla questione della gestione dei saldi in caso di breakup dell'area euro.

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  2. La Sig.ra CINZIA Milani la ha salvata della disonestà dei poveri africani assetati di denaro accordandomi un credito di
    45.000 euro su una durata di 5 anni affinché il mio sognati diventino realtà. Prego a tutti coloro che hanno potuto usufruire di questi servizi, di volere ritornare testimoniarne per permettere all'altra gente nella necessità, di potere trovare anche un ricorso affidabile. Vi lascio il suo indirizzo professionale: cinziamilani62@gmail.com

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